Oggi il vento corre tra i ciuffi d’erba, insegue e carezza erranti pensieri
pennellati di verde, giallo e azzurro della mia Terra natìa… Lo sento
bisbigliare nelle orecchie parole di libertà, e avverto su di me il respiro
della natura ancora sopita.
Appoggiata al muretto del Ponte, scorgo il riflesso dei miei occhi
attraverso lo specchio imperturbabile delle acque al sole del meriggio… La
Via è deserta, nessun rumore di passi né scalpitio di zoccoli ad
interrompere l’inarrestabile corrente di domande che non porterà verso il
Mare… E il Brandivino lo sa; lui conosce i tormenti e le delizie di uno
Hobbit d’arme; lui sa della spada consumata la cui lama non sa deludere,
brandita dall’alba alle tenebre da un braccio instancabile che geme al
ricordo dell’Ombra Nera, che di tanto in tanto striscia furtivamente nella
Foresta della Luna Sorgente… Ma stasera mi farò strada tra il fumo nero che
confonde e brucia i miei occhi stanchi, e l’immagine delle Bianche Torri
modellerà vacui timori e desideri celati alla propria acqua sorgiva, mentre
la brezza dell’Occidente solleverà il cupo manto da un’insanabile piaga di
nostalgia, purificandola col suo tocco soave e amaro… E il Mare, sapiente e
conscio, ascolterà da lungi ogni inesprimibile lamento abbagliato dai raggi
del Sole al tramonto, cullandolo nei Rifugi Oscuri dell’attesa…
